Ecco di nuovo il 25 aprile, settantunesima festa della Liberazione.
A volte è difficile spiegare cosa significa Liberazione, a volte sembra che non abbia più significato, a volte ancora porta con sé dolore ed emozioni forti.
Un anno fa, provammo a spiegarlo ciascuno a nostro modo: questa è la storia del 25 aprile, vista da hookii.
Ullallà: cominciamo così, con un brano di Giuseppe Colzani.
Vittu ricorda sua nonna, e Napoli.
Mambombuti racconta del bisnonno partito per la Spagna.
Bigio “Perché qui si è nel giusto, là nello sbagliato.” (Italo Calvino – I Sentieri dei nidi di ragno)
Flavio Pas e gli atti di pietà, da un lato e dall’altro. E il nonno, certo.
Sfrj, il nonno partigiano e le storie di famiglia
SerMonaPaperina222, la nonna di città e la nonna di campagna.
Bobby_92 “M.L., nome di battaglia Sonia, formazione 119 Brigata di Vona, ha partecipato ad azioni armate e di sabotaggio.” e non ci aveva mai detto niente.
ogeid3 Non tutti presero le armi, ma combatterono ugualmente.
giulia morra un ordine di cattura, esecutivo per il 26 aprile 45.
Il Guada ricorda la sfilata del 25 aprile.
Ploser racconta l’importanza dei simboli.
Ulrich e la tavoletta di cioccolato del soldato americano.
s1m0na e i nascondigli per il cibo.
Matyt, Pippo che passava a bombardare le postazioni tedesche. e Ale che ne ha sentito parlare nella Bergamasca, e Matyt che racconta di chi non ha spento la luce in tempo.
Omotto Pesuvra ancora riguardo a Pippo.
Unit e la guerra vista dagli istriani.
Bee, i nonni antifascisti con figlie bellissime.
Broono, i pesci arrivati a riva e l’educazione fascista.
Il Guada, l’arrivo della Coca Cola.
martina malaussene la ritirata dei tedeschi.
Jhonny Derp, mia madre e mio padre in Tunisia.
Guy Strabord e la Brigata Maiella.
Eidolon il racconto di prima mano del maggiore HW Tilman.
E infine, questo commento:
Ma si, anche a me ha fatto bene leggere le vostre storie. In qualche modo il 25 aprile e’ la festa più sentita per me, e’ la storia che si racconta in tutte le nostre famiglie, e abbiamo una posizione privilegiata, quella di essere la generazione che è cresciuta coi racconti. Ce li hanno addolciti, a volte, risparmiando l’orrore che pure avevano vissuto. Ci hanno fatto immaginare gli eroi e chiesto di tramandare i valori. E insomma ciascuno di noi ne è giustamente fiero. La condivisione e’ una cosa grandiosa, grazie a tutti.
Immagine by United States Office of War Information, Overseas Picture Division [Public domain], via Wikimedia Commons
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