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La Bicamerale: quando D’Alema attentava alla democrazia

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Su suggerimento di @uqbal.

È di qualche giorno fa la notizia della partenza dei “comitati del no” lanciati da D’Alema, per il referendum costituzionale approvato dalla Cassazione. Dal fronte del sì, Parrini gli ricorda che le sue proposte erano molto più presidenzialiste di quelle dell’attuale riforma in discussione

La Bicamerale D’Alema propose di riformare la seconda parte della Costituzione istituendo un sistema di semipresidenzialismo fondato sull’elezione popolare del Capo dello Stato, con attribuzione a costui del potere di scioglimento anticipato della Camera (sic!); del potere di nominare e revocare (sic!) i ministri su proposta del primo ministro; del potere di nominare il primo ministro che a sua volta aveva la fiducia presunta (sic!) della Camera a meno che la Camera stessa non gliela revocasse a maggioranza assoluta (sic!).

Abbiamo già parlato su hookii del referendum con la domanda “L’Italia sarà la prossima vittima di un referendum?“, con un post di un ipotetico giorno dopo il no, sulle possibilità della riforma di diminuire il potere dei cittadini e sulla posizione di Civati, oltre ad un intervista sui limiti della legge, ma anche con qualche spiegazione sul referendum stesso e un’analisi dei tempi di approvazione delle leggi.

 

Immagine di WeEnterWinter, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons


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