A cura di @MadameChiaraS.
La Voce di New York propone un’analisi per ricostruire i meccanismi del populismo, senza riferimenti geografici e descrivendo come narrazione, bias cognitivi e social media stiano nello stesso contesto. Sotto l’articolo originale, si può leggere un interessante scambio di commenti con l’autore.
A scanso di equivoci, va subito detto che non c’è nulla di male nella narrazione. La narrazione è un meccanismo potente e, soprattutto, ci serve. Serve a noi come individui per dare un senso alla nostra vita. Ma serve anche a noi come società per permetterci di funzionare bene insieme quando facciamo squadra.
Immmagine da Wikimedia.
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