A cura di @bullone.
In Francia, la Sla – Sclerosi Laterale Amiotrofica – è conosciuta come malattia di Charcot. Ne scrive So Foot, e lo fa in riferimento al nostro calcio e, in particolare, ai numerosi calciatori italiani morti a causa di questo male. Infatti, il calcolo del magazine transalpino spiega che l’incidenza tra gli ex giocatori italiani è 20 volte più alto rispetto al resto della popolazione.
L’articolo parla del Como e della Fiorentina, di decessi prematuri o comunque improvvisi: Beatrice, Ferrante, Saltutti, Longoni, Mariani, Lombardi, Borgonovo. E poi si racconta delle inchieste del Pm Guariniello, di cui sono riportate alcune dichiarazioni: “C’è stata una grande collaborazione nel mondo del calcio, ma non è arrivata nessuna indicazione utile. Di tanto in tanto, però, vengono fuori nuovi casi”. C’è anche una domanda sulla possibile omertà nel movimento italiano, un quesito a cui Guariniello risponde: “Non so se c’è omerta. Però posso dire che a volte è più facile trovare un pentito nei procedimenti legati mafia”.
Anche Chantal Borgonovo, moglie di Stefano, racconta la sua esperienza: “Sono stata accanto a mio marito per anni, non si è mai drogato o dopato. Ovviamente, però, non possiamo essere certi che lo abbiano drogato o dopato, inconsapevolmente. Il calcio è stata la sua vita, non poteva credere che uno sport che gli ha dato così tanto potesse essere responsabile della Sla, della sua malattia. Inoltre, l’ipotesi del doping non regge a confronto con il ciclismo, in cui girano molte più sostanze alteranti e non c’è traccia della Sla”.
So Foot parla di altre ipotesi: i raggi utilizzati per verificare e curare gli infortuni, farmaci cardiotonici, materiali radioattivi negli stadi. Però c’è anche una questione meno “oscura”: la genetica. Scrive così, So Foot: “Gli scienziati hanno fatto molti studi, la Federcalcio italiana sostiene di aver investito un milione di euro nella ricerca. E la genetica potrebbe essere una causa”.
Immagine da Flickr.
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