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Fuoco e Sangue: il nuovo libro di G.R.R. Martin è un fantasy o un saggio storico?

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A cura di @Anna e @Omotto Doge.

Francesco Ammannati recensisce per l’Indiscreto il nuovo libro di George R. R. Martin, pubblicato in Italia con il titolo di Fuoco e Sangue e dedicato al passato di A Song of Ice and Fire, riflettendo sulle condizioni con cui fare worldbuilding nell’high fantasy.

Mentre centinaia di migliaia di lettori in tutto il mondo aspettano con rassegnata pazienza la conclusione della saga Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (recentemente certificata la serie di maggior successo dai tempi de Il Signore degli Anelli), George R.R. Martin offre come ricco antipasto Fuoco e Sangue (Mondadori 2018, trad. di Edoardo Rialti) la prima di un lavoro in due parti incentrato sulla dinastia dei Targaryen e l’ascesa della casata dei draghi da Aegon il Conquistatore, che forgiò il Trono di spade, a Aegon III. Alcuni spiragli su questa storia erano stati già aperti negli anni grazie a raccolte come Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco (con E.M. jr Garcìa e L. Antonssen) o La principessa e la regina. E altre storie di donne pericolose (con G. Dozois), ma solo con quest’ultima opera il quadro completo delle vicissitudini di Westeros sotto Casa Targayen è svelato, almeno per il primo secolo e mezzo successivo alla Conquista dei Sette Regni.

Immagine da wikimedia.


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