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Carta contro schermo

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A cura di @NedCuttle21(Ulm).

In un articolo pubblicato su Il Tascabile, la giornalista scientifica Chiara Palmerini illustra i risultati di una serie di studi realizzati con lo scopo di chiarire quali siano le differenze, soprattutto riguardo ai processi di comprensione, tra la lettura sui dispositivi digitali e quella su carta.

Marie Kondo, ormai nota guru del “rassettare”, autrice del bestseller Il magico potere del riordino e coach di una serie a tema su Netflix, ha fatto alzare non pochi sopraccigli quando ha suggerito di disfarsi dei libri di casa, almeno quelli mai letti o mai finiti, per sgombrare dal superfluo stanze e appartamenti. Il ragionamento è che niente va perso, dato che ormai per la maggior parte dei testi esistono le copie digitali, e i volumi cartacei finiscono solo a prender polvere.

Un consiglio sbrigativo ma almeno all’apparenza sensato, che è andato però a rinfocolare una diatriba che va avanti da tempo: davvero dei libri di carta si può fare ormai a meno senza troppi rimpianti, e senza particolari conseguenze? In che cosa differiscono, se differiscono, la lettura su una pagina stampata e quella su uno schermo digitale?

Immagine da pixabay.


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