Vickrey launched “mechanism design” as a project to implement Lerner’s “socialist” dreams of welfare optimality absent a benevolent and omniscient planner. When Vickrey became a Nobel Laureate, he announced that he planned to bring this vision to the broader public using the “bully pulpit” the prize afforded him, but he sadly died days later.
I meccanismi di scelta collettiva che le società moderne mettono in atto sono principalmente basati sulla proporzionalità del potere del singolo: la formazione dei prezzi nei mercati e le elezioni si basano entrambi sul principio che il singolo agente abbia un certo potere di acquisto (o di voto) e il suo peso sui meccanismi collettivi sia proporzionale a questo potere. Se possiedo cento euro il mio potere di acquisto è dieci volte maggiore di qualcuno che ha solo dieci euro, e il mio voto vale uguale a quello degli altri.
In questo articolo ci viene spiegato come questa tipologia di schema decisionale che ci sembra “giusta” per la sua apparente proporzionalità in realtà porta per ragioni matematiche a delle distorsioni: l’effetto finale sulle decisioni collettive non è proporzionale al nostro potere decisionale, ma è grandemente sbilanciato in un senso o in un altro. Per correggere queste distorsioni si stanno provando meccanismi diversi, in cui ad esempio il costo di una certa decisione (in euro o in potere di voto) cresce col quadrato di quanto viene acquistato.
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