Un articolo di Valigia Blu propone un’analisi degli effetti prodotti dai decreti sicurezza varati dal governo Conte I sul sistema di accoglienza e integrazione.
Poco meno di quattro mesi fa Luciana Lamorgese, ministra dell’Interno, aveva dichiarato che il governo Conte II sarebbe intervenuto entro l’inizio del 2020 per modificare i cosiddetti “decreti sicurezza” voluti e sostenuti con forza dal suo predecessore al Viminale, Matteo Salvini.
Intervenendo a “Otto e mezzo”, a metà gennaio, Lamorgese ha anticipato per sommi capi lo schema di revisione di queste norme: ad esempio la riduzione delle multe alle navi che non rispettano il divieto di entrare in acque territoriali italiane (oggi le sanzioni amministrative pecuniarie vanno da un minimo di 150mila euro a un massimo di 1 milione di euro), previste nel “decreto sicurezza bis” e l’ampliamento dei permessi umanitari, dopo che il primo “decreto sicurezza e immigrazione” aveva abolito la protezione umanitaria, per evitare l’aumento di marginalità con l’aumento di persone irregolari nelle città italiane. Ad oggi, comunque, non è stato presentato nessun testo ufficiale con gli interventi che il governo vuole apportare sui “decreti sicurezza”.
Immagine da Public Domain.
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