Se ne riparla dopo un video circolato negli ultimi giorni: la Chiesa accusa i partiti della destra religiosa di fare poco al riguardo
Continua a leggere: A Gerusalemme sempre più ebrei ultraortodossi sputano sui cristiani
Fonte: il Post Mondo
Integrazione da un articolo segnalato da @brisso
“Perché (alcuni) ebrei sputano sui gentili?”
Questo il titolo di un convegno recentemente tenutosi in Israele, nel quale sono state analizzate anche le possibili radici storiche del fenomeno.
Secondo alcuni degli studiosi intervenuti l’abitudine degli ebrei di sputare contro i gentili (cioè i non ebrei) in segno di disprezzo e per allontanare da sé l’impurità risalirebbe all’epoca delle crociate. In contesti come quello europeo, in cui gli ebrei erano in minoranza, lo sputo dimostrava disprezzo, ma anche coraggio contro l’oppressione. Un atto interiorizzato a tal punto che, anche se maggioranza in Israele, taluni ebrei infliggono questo trattamento indifferentemente a chi è identificato come cristiano (e quindi oppressore).
Ne parla un articolo a firma Giuseppe Caffulli uscito sulle pagine di Avvenire.
Sandali, saio francescano e cappuccio, Yossi Eli, un giornalista del canale televisivo israeliano Channel 13, ha voluto vivere un giorno da frate a Gerusalemme. Nessuna conversione improvvisa, piuttosto il desiderio di documentare in presa diretta gli sputi e i gesti di disprezzo anticristiano che da un po’ di tempo a questa parte si stanno moltiplicando nella città santa ai danni di suore e religiosi cristiani, soprattutto ad opera di ebrei ultraortodossi. Accompagnato da un vero francescano, fra Alberto Pari (e con il permesso dei superiori della Custodia di Terra Santa), Eli si è avventurato per le vie della città vecchia munito di telecamera nascosta e ha semplicemente percorso gli itinerari che ogni giorno decine e decine di religiosi cristiani delle varie confessioni percorrono per recarsi al Sepolcro o per raggiungere i rispettivi conventi. Il risultato? Appena cinque minuti dopo essere uscito dal convento di San Salvatore, il giornalista è stato fatto bersaglio di un primo sputo. Diversi nelle ore seguenti gli episodi simili, anche da parte di militari e persino da un bambino.
Inutile dire che il fenomeno non riguarda il popolo d’Israele tout court, ma una fetta di estremisti religiosi cristallizzati in vecchi pregiudizi. Una questione che preoccupa i più alti vertici dello Stato, se qualche giorno fa, il 9 luglio, in un evento pubblico in memoria del fondatore del movimento sionista Theodor Herzl, il presidente d’Israele Yitzhak Herzog, ha sentito il bisogno di “condannare fermamente la violenza, in tutte le sue forme”.
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