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Ammettere di non capire Heidegger

Ammettere di non capire Heidegger

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A cura di @uqbal (modificato).

Alfonso Berardinelli parla su Foglio di Martin Heidegger e di Romano Guardini, che trovava il filosofo tedesco incomprensibile.

Ora, bisogna dire che Heidegger nell’arte del farsi capire poco pur ripetendo all’infinito un lessico filosofico di quattro o cinque parole, è risultato unico dal Novecento al Duemila. Se perfino io, che non sono un filosofo, torno qui ogni tanto a parlarne, su un giornale cioè più destinato a tutti che ai soli studiosi, è perché Heidegger è oggetto di culto idolatrico soprattutto fra chi non lo capisce, in particolare i letterati. Per i poeti, poi, è un intoccabile, per la buona ragione che Heidegger protegge con una nuvola di formule propiziatorie “la poesia comunque sia”, la poesia in sé: aprendo un utile ombrello sulla testa di cattivi poeti o non-poeti che amano mettersi al sicuro all’ombra di una solenne autorità sia accademica che in apparenza “spirituale”


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