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Antivaccinismo: il caso Hendra [EN]

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A cura di @NedCuttle21(Ulm) (modificato).

Un articolo pubblicato su The Atlantic racconta la storia di Vic Rail, un addestratore di cavalli del Queensland, stato che occupa la parte nordorientale del continente australiano, e come questa si leghi a forme di antivaccinismo tra gli allevatori.

Il 7 settembre del 1994, Vic Rail si accorse che in una delle sue bestie c’era qualcosa che non andava. Inizialmente credette di stare per assistere a un aborto spontaneo. Chiamò quindi il suo veterinario, il quale, giunto sul posto, si accorse che la cavalla, a parte altri anomali segnali che non lasciavano ben sperare, era febbricitante; ma trovandosi di fronte a dei sintomi non riconducibili ad alcuna patologia scientificamente nota, lasciò presto, perplesso, la scuderia. Il mattino seguente, sotto lo sguardo preoccupato di Rail, la cavalla emise l’ultimo respiro.

Circa due settimane più tardi, il veterinario ricevette una telefonata dalla compagna di Rail, nel corso della quale fu informato del fatto che altri dodici cavalli si erano improvvisamente ammalati. Tutti mostravano la stessa sintomatologia della cavalla morta alcuni giorni prima. Il veterinario raggiunse quindi ancora una volta la scuderia di Rail e, resosi subito conto della gravità del caso, d’accordo con l’addestratore abbatté tutti i cavalli che versavano in quello stato. Alla fine raccolse alcuni campioni dagli animali abbattuti e li inviò più tardi a un laboratorio di patologia per le dovute analisi. Nel frattempo Rail cominciò ad accusare i classici sintomi di una banale influenza ma, ricoverato in ospedale in seguito a un brusco peggioramento delle sue condizioni, e mentre dal laboratorio di patologia giungevano notizie tutt’altro che incoraggianti sulla determinazione della causa di quell’apparente epidemia, dopo una settimana di sofferenze, progressivamente sempre più atroci, morì per arresto cardiaco.

Furono i ricercatori dell’Australian Animal Health Laboratory di Geelong a isolare da un campione di tessuto appartenente a uno dei cavalli abbattuti un particolare paramyxovirus mai osservato in precedenza. Lo chiamarono Hendra, dal nome del sobborgo della città australiana di Brisbane in cui sorgeva la scuderia del povero Rail, nella quale tutto era drammaticamente cominciato. Gli scienziati stabilirono che il virus veniva diffuso da alcuni pipistrelli della frutta tipici della zona di Brisbane, i quali contaminando, probabilmente attraverso le urine, il foraggio destinato ai cavalli, avrebbero trasmesso loro il virus di Hendra, che, sotto determinate circostanze, sarebbe poi potuto passare dagli equini agli esseri umani.

Alcuni anni fa, l’azienda zootecnica Zoetis ha messo a punto un vaccino contro Hendra destinato proprio ai cavalli. Ma una diffusa cultura del sospetto verso la scienza e l’industria farmacologica ha prodotto un cortocircuito comunitario che si alimenta del costante inasprimento delle tensioni tra allevatori non favorevoli alle vaccinazioni da un lato – sostenuti dai movimenti antivaccinisti – e veterinari professionali e organizzatori di eventi equestri, rispettosi dei protocolli per la sicurezza sanitaria, dall’altro.

Since the 1970s, when the threat of childhood diseases began to wane, anti-vaxxers have raised the alarm about potentially toxic ingredients in vaccines, and about unproven side effects such as autism, irritable bowel syndrome, and neurological problems. These fears, amplified by social media, have led to declines in vaccination coverage and outbreaks of measles, mumps, and whooping cough in the affluent, educated communities where anti-vaccination sentiment tends to concentrate.

Similarly inflated concerns have begun to turn some pet owners away from mainstream veterinary medicine. An article last year in the Brooklyn Paper quoted a vet who had an owner refuse to vaccinate her dog for fear it would develop autism. “We’ve never diagnosed autism in a dog,” the vet said. “I don’t think you could.”

No anti-vaccine movement among animal owners has ever gained quite as much traction—or posed such a threat—as the one surrounding the Hendra cases in Australia. Initially, Australian horse owners were reluctant to vaccinate simply because of the cost—about $100 every six months, a significant burden for breeders and rural owners with dozens of animals. But when horse owners began to feel that they were being forced to do something that might just harm the animals they loved, a full-fledged anti-Hendra-vaccine movement blossomed.

Immagine da Flickr.

 


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