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Argentina 2015: l’esercizio del potere

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Su suggerimento di @Lnba.

Tra il dogma della difesa ad oltranza del modello e la contraddizione di dover proporre un cambio di rotta, la Casa Rosada si prepara a far fronte a una super maratona elettorale lunga un intero anno, che culminerà a novembre con il ballottaggio delle elezioni Presidenziali.

In uno dei scenari più incerti della storia recenti del Paese Sudamericano, anche il decidere la data per le elezioni provinciali rischia di aprire nuovi scenari a livello nazionale; com’è il caso del Catamarca, Provincia che di solito apre l’anno elettorale, dove la governatrice Lucía Corpacci ha deciso di posticipare le consultazioni locali per farle coincidere con quelle nazionali in modo tale da risparmiare al Fronte per la Vittoria il dover iniziare l’anno con un possibile sconfitta.

In questo contesto delicato il far rispettare le regole del gioco diventa frutto di un precedente calcolo politico. Il governo nazionale vorrebbe impedire il più possibile gli apparentamenti tra un candidato a governatore e più candidati presidenziali in merito a una legge che vieta le candidature in più di una lista di una sola persona.

Questo provvedimento farebbe modo di disperdere il voto delle opposizioni, mettendo K.O. il Centrosinistra del Fronte UNEM che si vedrebbe costretto a difendere i suoi enclavi di potere locale dal fuoco “amico” e lasciando allo scoperto la debolezza che hanno i candidati più quotati, Sergio Massa del Fronte Rinnovatore (Giustizialista) e Mauricio Macrì di Proposta Repubblicana (Centrodestra), nel trovare delle proprie strutture paritarie al di fuori dei Distretti Federali di appartenenza (rispettivamente Provincia e Città di Buenos Aires).

Mentre ciò accade gli “spin doctor” della Presidenta uscente si starebbero adoperando per far comparire ancora una volta il nome di Cristina Fernández de Kirchner sulla scheda, magari come capolista per il Parlamento del Mercosur, accanto al Nome del suo Candidato a Presidente per fare da traino, oppure come Governatore della Provincia di Buenos Aires per far sentire la sua voce fin dentro le stanze della Casa Rosada per l’intero prossimo mandato.

La relatività con la quale si interpretano le regole non gioca a favore solo di chi si trova nei piani alti del governo della nazione ma anche nel Governo Autonomo della Città di Buenos Aires, dove il Sindaco Macrì ha in mente di forzare un scontro tra Proposta Repubblicana e Fronte per la Vittoria, dove spera di far leva su un passato non troppo distante per coprire un’immagine sbiadita del suo governo.

Macrì tenterebbe di favorire tramite il voto elettronico il simbolo del partito sul nome del candidato, sistema che premierebbe i simboli più riconoscibili, per l’appunto quelli di Proposta Repubblicana e Fronte per la Vittoria, convinto che i voti del resto del mondo, in modo particolare del Fronte UNEM, covergano sul Candidato di Centrodestra in nome del nemico comune da battere, senza dover dare conto agli elettori ancora una volta dei propri peccati. Insomma uno scenario poco edificante.

 

Immagine da Wikimedia Commons


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