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Argentina 2015: prove tecniche di larghe intese [ES]

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Su suggerimento di @Lnba.

Quando si dice che tutto il mondo è paese, anche dall’altra parte del globo si sente un gran bisogno di “senso di responsabilità” che metta fine a quegli antiquati scontri politici tra ideologie vecchie e superate del Novecento.

A differenza dell’Italia che per lo meno ci si mette tutti insieme appassionatamente dopo le elezioni, a queste latitudini, forse complici le stagioni invertite, il senatore per l’Unione Civica Radicale, Ernesto Sanz, oltre che candidato alle PASO con il centrosinistra del Fronte UNEM, ha intenzione di chiedere alla kermesse radicale, prevista per marzo, di uscire dal patto di coalizione con il resto del centrosinistra per chiedere convergenze parallele con il resto dell’opposizione.

Poco importa se significa che il più grande membro dell’internazionale Socialista del Paese dovrà presentarsi con un rigurgito neoliberista come lo è il centrodestra di Proposta Repubblicana e l’amministrazione, all’insegna della città esclusiva dei ceti abbienti, di Mauricio Macrì di Buenos Aires, e fa niente se per mettersi d’accordo bisogna rinunciare alla proprio carta vincente, l’ex-vicepresidente Julio Cobos.

Magari sarà della partita anche Sergio Massa, chi meglio di un Peronista classico per fare quelle riforme strutturali che il Paese ha bisogno urgente? Non è che interessa solo il potere, se ci sono i “chiari obiettivi legislativi e di governo” si è anche disposti a chiudere un occhio.

 

Immagine da Wikimedia Commons (Plaza Congreso, Buenos Aires)


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