A cura di @GiMa.
Con un articolo su Internazionale, Andrea Pipino introduce il libro Magnetic north. Conversations with Tomas Venclova, parlando della Lituania moderna e della sua transizione dall’URSS a stato nazionale.
“La prima volta che sono stato in Lituania era l’estate del 1993 e l’Unione Sovietica era crollata da un anno e mezzo. Agli angoli del cosiddetto ponte verde, sul fiume Neris, vicino al centro di Vilnius, si stagliavano quattro gruppi di statue sovietiche nel classico stile del realismo socialista (i contadini, gli studenti, i lavoratori e i soldati), negli alberghi lenzuola erano troppo corte per coprire l’intera lunghezza del letto, e la sera le strade della città vecchia erano avvolte in un buio che rendeva la bellezza dei palazzi e delle chiese barocche ancora più enigmatica e affascinante.”
Immagine da Flickr.
Commenta qui sotto e segui le linee guida del sito.