A cura di @Cek.
Margot met Robert on a Wednesday night toward the end of her fall semester. She was working behind the concession stand at the artsy movie theatre downtown when he came in and bought a large popcorn and a box of Red Vines.
“That’s an . . . unusual choice,” she said. “I don’t think I’ve ever actually sold a box of Red Vines before.”
Flirting with her customers was a habit she’d picked up back when she worked as a barista, and it helped with tips.
Comincia così Cat Person, il racconto di Kristen Roupenian pubblicato sul New Yorker, la storia di un appuntamento tra un ragazzo e un ragazza, visto dal punto di vista di quest’ultima.
Il racconto è stato condiviso da migliaia di persone, diventando rapidamente virale, è stato collegato persino al movimento #MeToo, mentre la sua autrice ha venduto i diritti del suo libro per 1 milione di dollari.
Ma per quale motivo un racconto su una notte di sesso andata male è diventato virale? Un articolo su Rivista Studio cerca di spiegarlo.
Insomma: c’è chi da questo racconto vuole ricavare una morale o un insegnamento, chi l’ha preso come una testimonianza autobiografica e chi tende a immedesimarsi troppo con i personaggi (non bisogna mai dimenticarsi che per quanto possa sembrare reale, perfino se è autobiografico, un personaggio letterario è il frutto di un lavoro di sintesi, astrazione, composizione, stratificazione). C’è anche un lato positivo: un racconto bello e universale è riuscito, affrontando temi che riguardano tantissime persone, a far parlare di sé.
Immagine da Flickr (Thomas Hawk).
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