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Cattive influencer

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Mia Sato su The Verge parla della causa legale tra due celebrità della rete.

Le protagoniste della lite sono Sydney Nicole Gifford e Alyssa Sheil. L’oggetto del contendere è l’estetica dei toni neutri.
Sia Gifford che Sheil pubblicano sui loro canali foto e video dei loro abiti, case e vite. Entrambe hanno scelto un presentazione molto di moda: colori avana, tortora, avorio, mandorla; scrivanie vuote; cornici semplici; motivi elementari e ripetuti.
Le somiglianze fanno pensare a qualcosa di più di un semplice caso, anche in un contesto di estrema omologazione come l’apparenza minimale.

Anche le motivazioni dietro a questa scelta sono le stesse da parte delle due giovani:

«Credo di sentirmi più tranquilla negli spazi neutri», dice Gifford, facendo eco a quanto mi aveva detto Sheil il giorno prima. «Ora il mio colore preferito è il beige». A volte scrive sui social media l’hashtag #sadbeigehome, aggiunge ridendo. «È una casa beige triste, e mi piace».

Da qui una causa legale promette di essere più che una semplice bega tra influencer. Si può vantare diritti sull’«atmosfera» dei nostri scatti? E quando la copia smette di essere un’omaggio ma una appropriazione? Nel regno dell’appiattimento culturare ed estetico, chi può dire di non aver preso personalità e stile in affitto?

Tutto verrà deciso in un tribunale del Texas.


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