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Cento anni di teoria della relatività in un video

Cento anni di teoria della relatività in un video

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A cura di @Pan, video suggerito da @Simux.

Il 25 Novembre del 1915 Albert Einstein coronò otto anni di tentativi, fallimenti, frustrazioni e intuizioni dando forma all’equazione fondamentale della sua teoria della gravitazione, l’Equazione di Campo. La teoria è poi passata alla storia come Teoria della Relatività Generale, per distinguerla dal precedente lavoro dello scienziato tedesco.
Negli ultimi 100 anni la Teoria della Relatività Generale ha fornito gli strumenti per studiare rigorosamente la struttura e l’evoluzione dell’Universo nel suo insieme. Poche idee nella storia della scienza hanno rivoluzionato il nostro modo di comprenderlo come quella che Einstein definì come “la sua più felice intuizione”, ovvero che un corpo in caduta libera non percepisca il proprio peso (per spiegarlo, Science ha messo a punto un fumetto abbastanza tamarro).
Tra questa semplice idea e la formulazione definitiva della teoria passarono anni: ben presto Einstein capì che la matematica necessaria a tenere in piedi la sua nuova descrizione dello spaziotempo – non più un palcoscenico su cui i corpi seguono una sceneggiatura dettata dalle leggi della Fisica, ma esso stesso attore e sceneggiatore – andava ricercata nelle geometrie curve non euclidee e nel calcolo tensoriale, strumenti del quale egli era sprovvisto. In questo, la Relatività Generale è l’esempio più eclatante di come il progresso della Scienza non sia basato su fulminee rivelazioni, ma necessiti anni di studio, riflessioni, perseveranza e spesso fallimenti prima di ottenere risultati.
In questo articolo del New York Times viene celebrata la ricorrenza, e si fornisce anche una brevissima spiegazione dei concetti alla base della teoria in questa scheda. Per chi non si destreggia bene nella lingua della perfida Albione, vengono in aiuto un articolo di Wired e i suggerimenti per l’approfondimento dal sito dell’INAF.

C’è anche un video commentato da David Tennant (e grazie a @gattosorpreso ecco il link all’articolo originale).


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