Un articolo su Sapiens analizza la capacità degli esseri umani di controllare il fuoco, una delle più importanti innovazioni tecnologiche nella nostra storia evolutiva.
Gli scimpanzé riescono a interagire con il fuoco, ed è probabile che anche gli australopitechi capissero come si sviluppa un incendio selvatico e riuscissero ad approfittarne. A partire almeno da 400.000 anni fa, l’uomo imparò a preservare il fuoco già esistente, alimentandolo e trasportandolo. Non è però chiaro quando si scoprì come accenderlo: anche se si pensa spesso che questa conoscenza fosse cruciale durante le glaciazioni, è possibile che i Neanderthal non lo sapessero fare. Gli scavi archeologici in alcune caverne francesi, occupate fra 100.000 e 40.000 anni fa, mostrano tracce di fuochi solo in alcuni strati, corrispondenti ai periodi più caldi di questo lasso di tempo, quando c’erano più incendi spontanei. In corrispondenza dei periodi più freddi queste tracce non si trovano, segno che intere generazioni di Neanderthal che usarono quel sito vissero senza fuoco, e che non avevano la capacità di accenderlo.
The ability to take advantage of the properties of fire is one of the most important technological advances in our evolutionary past. What we are realizing now, however, is that it was not the result of a single accident or stroke of genius. It was, instead, a process that likely unfolded over hundreds of thousands of years. And for the Neanderthals, the process was punctuated by periods of intense cold in which, when the benefits of fire would have been greatest, they simply had to make do without it.
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