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Chimica, fisica e matematica: comunicare la “meraviglia” della scienza di base

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Monica Panetto su Il Bo Live parla della scienza e del dialogo con il pubblico.

L’articolo è una conversazione con Nico Pitrelli, fisico, direttore del master in Comunicazione della scienza “Franco Prattico” della Sissa di Trieste.

La scienza “di base” (come la chimica, la fisica e la matematica), non viene percepita come rilevante nella vita quotidiana, ma è fondamentale per il progresso scientifico e tecnologico. Alcune discipline infatti hanno orizzonti temporali lunghissimi per trovare un’applicazione pratica:

“Uno degli aspetti più difficili da comunicare ma più importanti è il valore a lungo termine della ricerca di base, perché quest’ultima non necessariamente si traduce in applicazioni immediate”. La storia della scienza lo dimostra frequentemente: lo studio dei numeri primi, per esempio, solo a distanza di tempo ha trovato applicazione nella crittografia, nelle carte di credito. “La scienza di base assume anche un valore politico e rappresenta il mondo che vogliamo, che ci auspichiamo, ciò che intendiamo essere attraverso la conoscenza”. E su tali argomenti si può instaurare un dialogo con i cittadini.

Comunicare la scienza è quindi cruciale per coinvolgere il pubblico e ottenere supporto per la ricerca e in particolare la scienza di base deve essere presentata in modo che susciti meraviglia e curiosità. La questione più complessa per la riuscita della comunicazione è il come. È difficile segmentare il pubblico e secondo Pitrelli si è scelto fino ad ora un approccio troppo ingessato.

Veicolare concetti complessi a un pubblico non specializzato pone anche un’altra questione e cioè quale sia il registro comunicativo più idoneo e quale il linguaggio da adottare. “Come comunicatori e comunicatrici dobbiamo favorire delle porte d’ingresso alla scienza in generale – sostiene Pitrelli –, e dunque alla scienza di base. Dobbiamo costruire delle vie d’accesso, di incontro e di familiarizzazione. La comunicazione e il giornalismo scientifico si sono a lungo concentrati sul tema dell’accuratezza e del rigore dei contenuti, perché ovviamente è un nodo importante e un valore che bisogna cercare di conservare. Questo però spesso è andato a discapito della salienza, cioè della rilevanza che certi argomenti assumono nella vita delle persone”.

È quindi essenziale adattare il contenuto scientifico al contesto sociale per renderlo rilevante e comprensibile per il pubblico non specializzato. Utilizzare la narrazione e la visualizzazione dei dati può rendere la comunicazione scientifica più efficace e coinvolgente, insieme anche, per quanto possibile, ad un impegno in prima persona del pubblico.

Secondo Pitrelli, bisogna pensare in una logica ecosistemica, che significa unire idealmente in un piano di comunicazione articolato i media tradizionali con i media digitali, insieme anche agli eventi pubblici, ai programmi educativi e alla citizen science, che prevede il coinvolgimento diretto dei cittadini nei progetti di ricerca.


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