Su suggerimento di @Clunk.
Negli ultimi anni i Big Data (con questo termine si intende una raccolta di dati così ampia da poter essere trattata solo con metodi alternativi e complementari a quelli tradizionali) sono stati impiegati per risolvere problemi complessi oppure frivoli. Dalla smentita agli studi sull’autismo che ipotizzavano un ingrandimento anomalo del cervello nelle persone soggette a questa malattia, alla quantificazione dell’età che i frequentatori di siti di dating preferiscono per il proprio partner.
Anna Momigliano, in questo articolo su Rivista Studio, racconta come l’uso di grandi masse di dati elaborate dai computer stanno cambiando le metodologie degli studi sociali e di antropologia.
Dai commenti:
Matyt segnala un interessante video del Politecnico di Milano, con il prof. Piercesare Secchi che spiega cosa sono i Big Data con alcuni esempi pratici.
Nell’immagine da Wikimedia Commons un esempio di visualizzazione di dati (una delle cose che stanno provando a fare i nostri statistici di fiducia).
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