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Come Kiev ha respinto i cyberattacchi

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La scorsa settimana avevo raccontato la quantità di attacchi cyber subiti dall’Ucraina da poco prima dell’inizio della guerra a oggi, e di come secondo un rapporto di Microsoft ci fossero correlazioni fra alcuni di questi attacchi e le azioni sul campo da parte dei russi.

Anche secondo l’amministrazione americana, la Russia sta combinando le sue capacità cyber con le operazioni militari sul territorio in Ucraina. Attività di hacking “distruttivo” legate a Mosca sono state un aspetto significativo della guerra, ha commentato nei giorni scorsi Anne Neuberger, deputy national security adviser per la cybersicurezza al Consiglio per la sicurezza nazionale (NSC) americano, in pratica colei che coordina le operazioni dell’amministrazione Biden sulla cyber. “Abbiamo visto i russi avere un approccio integrato nell’utilizzo di attacchi fisici e cyber, per raggiungere i loro brutali obiettivi in Ucraina”, ha commentato. E tuttavia, riferisce il WSJ, malgrado queste operazioni su larga scala, non ci sono stati (o non si sono visti) incidenti con impatto devastante da parte degli attaccanti. Oppure questi sono stati bloccati dagli ucraini.

Quanto le capacità di difesa ucraine (coadiuvate da uno sforzo internazionale) abbiano davvero giocato un ruolo nello smorzare i cyberattacchi russi resta una domanda aperta. Di sicuro il ruolo degli americani è stato importante anche sul fronte cyber. Perfino la guardia nazionale americana (forza militare di riservisti di ogni Stato federato) ha inviato personale. E quella della California ha anche mandato delle unità per aiutare gli ucraini a difendersi da cyberattacchi e per lanciare operazioni cyber, scriveva giorni fa lo stesso sito della Guardia nazionale.

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