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Come si viveva nel “Venezuela Saudita” [ES]

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Un articolo di La Nación offre uno spaccato delle condizioni socioeconomiche del Venezuela all’epoca in cui questo paese era conosciuto come “Venezuela Saudita”, a causa della ricchezza fornita dall’industria petrolifera. Il culmine della prosperità arrivò negli anni ’70: gli shock energetici di quel decennio aumentarono le entrate all’improvviso, e nel 1975 il governo decise di nazionalizzare l’industria petrolifera. In quel periodo il paese avviò un ambizioso programma di opere pubbliche, la valuta era forte e stabile, e la classe media guadagnava abbastanza da comprare auto e case. Le persone intervistate dalla Nación raccontano di anni in cui i supermercati erano pieni di prodotti d’importazione, negli stessi quartieri che oggi sono quasi inaccessibili a causa della criminalità diffusa. Inoltre il Venezuela di allora, un’isola democratica all’interno dell’America Latina, accoglieva rifugiati politici e migranti economici dal resto del continente. Anche se nel giro di pochi anni il sogno del Venezuela Saudita fu travolto bruscamente dalla crisi economica, esso ha lasciato una traccia indelebile nella memoria dei Venezuelani.

Certamente la crescita dello Stato stimolò la corruzione, ma quello fu comunque un periodo in cui il paese sudamericano attraeva immigrati, e migliaia di Venezuela di classe media ebbero accesso a una casa tutta loro. “Eravamo felici e non lo sapevamo” è la frase con cui molti Venezuelani riassumono quegli anni.


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