«Mentre prepara un’insalata di foglie di tè, Wei racconta che alla fine è stata fortunata. Ha sfiorato la schiavitù che costringe ogni giorno migliaia di persone – soprattutto birmani e cinesi – a lavorare nelle cosiddette “scam cities”, le città della truffa di cui il Myanmar è costellato lungo i confini con Cina e Thailandia e da dove si cercano di contattare giocatori d’azzardo in tutto il mondo, giovani cinesi, anziani europei, donne sole americane, millennial thailandesi. Si comincia con un messaggio WhatsApp, uno è arrivato sul cellulare italiano anche a me»
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Fonte: il Post
Confine con vista sulle “scam cities”
24 Mar 2024 • 0 commenti
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