Su suggerimento di @Clunk.
A Bergamo una serie di associazioni e gruppi chiede al sindaco della città, Giorgio Gori, di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, e il sindaco non ha intenzione di farlo.
Su Vice News l’opinione dello storico dell’Università di Bergamo Giovanni Scirocco, che per questa vicenda parla di “uso pubblico della storia”:
Il rapporto tra memoria e storia è da sempre ambiguo e altalenante, dunque, “ma è bene ricordarsi sempre che la prima è parte della seconda e non viceversa,” spiega. “Per questo, con tante vittime del fascismo che si potrebbero celebrare ex post, ritengo che il sindaco di Bergamo sia chiamato a motivare meglio il suo rifiuto alla revoca della cittadinanza. A meno che non sia, come temo, un segnale a un certo tipo di elettorato che in città va comunque tenuto in considerazione.”
Barbara Bracco non è d’accordo con il collega:
Personalmente penso che la storia debba essere accettata laicamente in tutti suoi aspetti e mai depurata. Un conto fu la rititolazione di vie e luoghi simbolici operata negli anni ’40, certamente comprensibile, un altro è agire ora. Oggi una simile operazione assume i caratteri della rimozione, se non addirittura della mistificazione. Penso che non sia logico e che da un punto di vista culturale porti con sé più svantaggi che benefici.
Immagine da Wikimedia Commons.
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