A cura di @NedCuttle21(Ulm).
Un articolo pubblicato su Nature e tradotto per Le Scienze descrive alcuni progetti di ricerca sulla cannabis dando maggior risalto a quelli avviati in Canada, dove i ricercatori, come Jonathan Page, fondatore nel 2013, a Vancouver, di Anandia Labs, un’azienda biotech dedicata proprio alla cannabis, auspicano che l’avvenuta legalizzazione attragga investimenti e conduca in breve tempo a importanti risultati scientifici ed economici.
Jonathan Page ha a che fare con la cannabis da una vita. Negli anni settanta è cresciuto a Vancouver Island, in Canada, circondato da hippie vagabondi e fumatori di erba. Così, dopo aver conseguito un dottorato di ricerca in biologia vegetale e fitochimica, è stato perfettamente a suo agio a lavorare sulla Cannabis sativa per la sua specializzazione, in Germania, all’inizio degli anni duemila. In quel periodo, Page aveva contribuito a caratterizzare una coppia di geni che alcune varietà della pianta usano per dare ai loro oli una nota aromatica di pino e di limone. E durante un colloquio per un posto al National Research Council (NRC) canadese, aveva proposto progetti simili per scoprire come la cannabis produce composti farmacologicamente attivi noti come cannabinoidi.
Immagine di apertura via Wikipedia.
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