Su suggerimento di @cocomeraio

Mentre la campagna per le primarie democratiche si concluderà ufficialmente martedì 7 giugno è invece ancora in corso il dibattito sul significato della campagna di Bernie Sanders.

Sul New York Times un’analisi dei politologi Christopher Achen e Larry Bartels afferma che i sostenitori di Sanders non siano solo persone di ideologia liberal, ma anche giovani bianchi delusi o in cerca di sfide che vogliono esprimere un voto di protesta.

Su Jacobin, trimestrale della sinistra radicale, si prova a smontare questa tesi, da un lato rilevando errori metodologici nell’analisi di Achen e Bartels e dall’altro evidenziando come i sostenitori di Sanders non diano importanza alla propria identità etnica bensì alle crescenti disuguaglianze economiche.

But if abstract policy preferences aren’t so important after all, perhaps we should take another look at those inequality numbers. What if they actually show the growth of a deeper allegiance – a compound of social identity and symbolic attachment that we might even dare call class consciousness?

 

Immagine da Wikimedia Commons