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Cose antiche – Inverno 2023

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Alcune notizie di interesse archeologico.

  • Bordeaux. 4000 sesterzi romani trovati nella sabbia del fiume. Un incendio sulla nave romana portò a picco il tesoro? Il ritrovamento è attualmente esposto al Museo d’Aquitania.
  • Un articolo su Doppiozero parla del Lampadario di Cortona, un’opera d’arte etrusca attualmente in mostra a Milano.
  • Al Fitzwilliam Museum di Cambridge è in corso una mostra sulle antiche civiltà del mediterraneo.
  • È stata inaugurata da pochi giorni la nuova mostra dossier VIVERE SULL’ACQUA. Vita quotidiana nell’Età del Bronzo in Piemonte, che si concentra sugli insediamenti palafitticoli e sulla vita quotidiana che si svolgeva nel II millennio a.C.
    L’esposizione affronta uno dei temi più caratteristici e peculiari della storia del Piemonte antico: i siti del Lago di Viverone e dei Lagoni di Mercurago, vicino ad Arona, entrati a far parte nel 2011 della lista del patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO in qualità di “sito seriale dei Siti Palafitticoli dell’arco alpino”.
  • Il sito archeomedia ha reso disponibile per il download gratuito il pdf della mostra Taras e i doni del mare tenutasi al MArTA nel 2020.
    Il volume si articola in quattro sezioni: nella prima si approfondisce il contesto storico-sociale-economico-culturale di Taranto, città di mare, dall’epoca della sua fondazione fino al Medioevo. La seconda è dedicata agli uomini, alle comunità di pescatori che hanno sempre caratterizzato la vita della città dei due mari, e ai luoghi, porti, ville romane, impianti produttivi, che hanno alimentato la florida economia tarantina nel corso dei secoli. Ampio spazio è riservato alle risorse del mare a lungo celebrate dall’Antichità fino ai secoli recenti. Nell’ultima sezione si riflette sul rapporto tra le comunità e il mare.
    Infine il catalogo raccoglie le schede dei materiali archeologici, selezionati tra quelli già esposti nelle vetrine del Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTA e quelli provenienti dai magazzini, presentati al pubblico in alcuni casi per la prima volta.
  • Bronzi di Riace a colori esposti al Met, oltre l’evidenza archeologica e il dato storico artistico. Nella mostra «Chroma: Ancient Sculpture in Color» al Metropolitan risulta poco convincente la ricostruzione dell’archeologo tedesco Brinkmann che assegna i due capolavori alla mano di Mirone e allo stesso monumento votivo (discusso su BraveArt).

 

 


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