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Cronistoria delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026

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Un’inchiesta minuziosa di Altreconomia mostra come i lavori per le infrastrutture delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 siano ancora in alto mare. La società che se ne deve occupare, prevista fin dal primo decreto legge in materia del marzo 2020, è stata costituita solo un anno e mezzo dopo. In particolare, sono in ritardo molte opere pubbliche che, nonostante siano state autorizzate e finanziate con procedure semplificate proprio perché legate – in teoria – alle Olimpiadi, saranno pronte in realtà solo dopo la loro fine.

Il totale di quell’allegato D che contiene le opere sottoposte a procedure “accelerate” fa 1,14 miliardi di euro. Colpisce che le “essenziali-indifferibili”, cioè quelle che dovranno teoricamente essere pronte di sicuro entro dicembre 2025, pesino per “soli” 48 milioni di euro. Meno del 5%. Tutto il resto, più del 95%, cioè oltre un miliardo di euro, è assorbito da opere “essenziali”, per lo più strade, che per stessa ammissione della Simico o non saranno pronte per i Giochi o nella migliore delle ipotesi lo saranno solo “per stralci funzionali”.

Insomma, una lunga serie di riorganizzazioni amministrative fini a sé stesse, finanziamenti a pioggia, e scarsi controlli, a scapito delle valutazioni di impatto ambientale. Secondo Altreconomia,l’ingresso della presidenza del Consiglio dei Ministri fra i membri della fondazione che si occupa dell’organizzazione (avvenuto ad agosto), e la nomina di un nuovo amministratore delegato, non cambieranno affatto le cose.


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