Su suggerimento di @GiMa
Su Prismo Magazine Tullio Pontecorvo analizza l’opera più famosa di H.P. Lovecraft constatando come la paura dell’ignoto sia ancora d’attualità nell’immaginario collettivo contemporaneo.
Il cuore pulsante del lavoro di Lovecraft è la paura da lui considerata più profonda e innata nell’uomo: quella dell’ignoto. Ciò che non vediamo è più spaventoso di ciò che abbiamo sotto gli occhi e che possiamo affrontare. Il timore di vivere in un universo privo di scopo e significato, o peggio malevolo, viene ricondotto alle sue radici, la primordiale paura del buio e di cosa vi si nasconde.
Immagine da Dibujando.net
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