Su suggerimento di @Coco. B. Ware.
Una sentenza che ha sviluppato una discussione molto interessante al bar, su un tema molto seguito qui su hookii.
@Faber riporta i numeri della provenienza dell’olio alimentare italiano:
La Toscana produce il 5% dell’olio italiano ma ne imbottiglia il 36%, l’Umbria arriva all’1% ma ne imbottiglia quasi il 20, mentre la Puglia al contrario ne produce il 50% e ne imbottiglia solo il 10%. Il paradosso si raggiunge in Lombardia dove la produzione ha dei valori ridicoli mentre l’imbottigliamento arriva al 10%.
Riporta anche un articolo del Corriere fiorentino sul brutto anno passato dall’olio toscano.
@alessandromeis invece riporta un’inchiesta di Repubblica dal titolo «L’anno nero dell’olio italiano», sul tema, distinto per regione:
La produzione è crollata del 37% rispetto al 2013, con punte del -45% in due regioni d’eccellenza come l’Umbria e la Toscana. Colpa del clima pazzo che, con un caldo eccessivo durante la fioritura e piogge abbondanti in estate, ha favorito la diffusione della mosca olearia, uno dei peggiori nemici dell’olivo.
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