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Uno studio ha valutato l’impatto delle politiche climatiche sulle emissioni

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Un articolo di qualenergia illustra un recente studio internazionale a cui hanno partecipato ricercatori di università di Germania e Gran Bretagna e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse).
L’abstract dello studio recita:

Il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi richiede una migliore conoscenza delle politiche climatiche che contribuiscono a ridurre le emissioni nella misura necessaria. Forniamo una valutazione globale e sistematica ex post per identificare le combinazioni di politiche che hanno portato a forti riduzioni delle emissioni su 1500 politiche climatiche attuate tra il 1998 e il 2022 in 41 paesi di sei continenti. Il nostro approccio integra un database completo di politiche climatiche con un’estensione basata sull’apprendimento automatico dell’approccio comune della differenza nelle differenze. La Corte ha identificato 63 interventi strategici di successo con riduzioni totali delle emissioni comprese tra 0,6 miliardi e 1,8 miliardi di tonnellate di CO2. Le nostre analisi su combinazioni di politiche efficaci ma raramente studiate evidenziano l’importante ruolo degli strumenti basati sui prezzi in combinazioni di politiche ben concepite e gli sforzi politici necessari per colmare il divario di emissioni.

Dai risultati dello studio sembrano emergere questi dati:

Sembra che solo il 4,2% di tutti i principali interventi politici, cioè 63 su 1.500, hanno avuto “effetti importanti” sul clima, portando a una riduzione delle emissioni totali compresa tra 0,6 e 1,8 miliardi di tonnellate di CO2 (GtCO2). Se si vanno a calcolare le emissioni complessive dei 41 Paesi interessati nel periodo considerato, si scopre che sono ammontate a 669,61 GtCO2. Si può quindi dedurre che il taglio delle emissioni attribuibile alle politiche esaminate è complessivamente molto inferiore all’1%. Lo studio ha suddiviso il campo d’azione su base geografica (Paesi sviluppati e Paesi emergenti o in transizione), su base settoriale (edifici, generazione elettrica, industria e trasporti) e su base normativa (politica dei prezzi, politica dei sussidi e politica delle regole).

Il 70% dei maggiori tagli delle emissioni è associato all’abbinamento di due o più misure, e il mix cambia in funzione dei paesi e del settore. La tassazione invece:

…da sola provoca una forte riduzione delle emissioni. Si distingue come l’unico strumento politico che raggiunge dimensioni di effetto quasi uguali o maggiori come politica a sé stante in tutti i settori.

Il 20% di tutti gli interventi di successo nei paesi sviluppati sono legati alla tariffazione in combinazione con i sussidi (33%). Nei paesi in via di sviluppo la regolamentazione è uno strumento efficace:

È molto efficace come politica autonoma (33%), ma anche in combinazione con il duo di sussidi e prezzi (33%) e con l’informazione (33%). Il settore dell’elettricità delle economie in via di sviluppo non mostra invece alcuna complementarità. I sussidi da soli risultano lo strumento politico più potente (67%). Al contrario, nelle economie sviluppate i ricercatori non hanno mai riscontrato un successo di sovvenzioni stand-alone.


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