Giulio Pinco Caracciolo su Il Messaggero racconta un caso particolare di cronaca giudiziaria. Una donna aveva denunciato il marito per «vessazioni di natura psicologica e fisica», ma in seguito ha confessato di essere lei ad essere violenta con il coniuge:
«Ho deciso di denunciare perché mi sono fatta prendere dalle notizie che sentivo in televisione. Si sentiva tanto delle violenze e così ho pensato: “non si sa mai, denuncio”. Ma in realtà ero io quella che menava forte». Questa l’assurda motivazione che ha spinto Paola (nome di fantasia) a portare l’ex marito in tribunale con l’accusa di maltrattamenti. Ma ieri mattina M.M., romano di 72 anni, è stato assolto dai giudici della Capitale «perché il fatto non sussiste». Un vero incubo, stando alle iniziali contestazioni della Procura, durato dal 2014 sino al 31 luglio 2019, data in cui l’imputato venne allontanato da casa. Liti feroci che culminavano in pugni, schiaffi e addirittura testate, in un clima di perenne «vessazione di natura psicologica e fisica», si legge nel capo d’imputazione, che avrebbero causato alla moglie «un perdurante e grave stato di ansia e di paura, ingenerando un fondato timore per la propria incolumità personale». Tutto questo davanti alle due figlie gemelle, all’epoca minorenni. Tanto è vero che al 72enne era contestata anche l’aggravante di aver sottoposto le ragazzine «ad atti di vessazione psicologica, facendole assistere agli atti di sopraffazione posti in essere nei confronti della madre, nonché in alcune occasioni percuotendole anche fisicamente, così rendendo le condizioni di vita del nucleo familiare insostenibili».
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