Quotidiano Sanità riporta la notizia della conclusione dell’ispezione del Ministero della Sanità presso l’ospedale di Careggi, dopo che il senatore Gasparri aveva presentato una interrogazione in cui accusava i medici di prescrivere farmaci bloccanti la pubertà senza rispettare le indicazioni terapeutiche.
Gli ispettori ministeriali hanno riscontrato alcune criticità, dovute probabilmente a interpretazioni estensive della delibera AIFA che regolava le prescrizioni.
Infatti, si spiega, sebbene nel testo principale della determina si parli di “diagnosi confermata da una equipe multidisciplinare e specialistica e in cui l’assistenza psicologica, psicoterapeutica e psichiatrica non sia risolutiva”, nei successivi criteri di inclusione si parla di “mancata efficacia dell’assistenza psicologica, psicoterapeutica o psichiatrica”. La relazione spiega dunque come la presenza di questa “o” disgiuntiva possa aver portato l’equipe multidisciplinare a non esigere necessariamente il supporto psichiatrico per l’avviamento al trattamento con triptorelina. “Alcuni casi trattati con triptorelina, dunque, sarebbero stati oggetto soltanto di trattamento psicologico e psicoterapeutico”.
Qualche settimana dopo il presidente dell’AIFA ha chiarito che l’agenzia sta rivalutando le indicazioni terapeutiche del farmaco, e che in base ai dati in suo possesso gli adolescenti trattati in tutta Italia sono una ventina.
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