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Dooh Nibor al 110%

Dooh Nibor al 110%

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Un articolo di Giuseppe Pisauro su La Voce mette in luce come il superbonus 110% sia totalmente insostenibile, inefficiente, criminogeno, iniquo e distorsivo.

– L’insostenibilità per l’erario è evidente se si pensa che se tutti decidessero di beneficiarne per riqualificare l’intero patrimonio edilizio italiano la cosa costerebbe nell’ordine dei 2’000 miliardi, e comporterebbe quindi quasi un raddoppio del debito pubblico italiano.
– L’inefficienza è spiegata dal meccanismo del c.d. “terzo pagante”: l’eccessiva generosità del bonus, che supera addirittura la totalità dei costi dell’intervento edilizio, fa venir meno qualsiasi contrasto di interessi tra proprietari ed imprese edili, ed ha portato ad una esplosione dei costi della manodopera e dei materiali.
– Un sussidio così sovrabbondante costituisce poi un potente incentivo a mettere in atto comportamenti illeciti, come mostrano i 4 miliardi di fatture sinora bloccate per sospette frodi negli schemi di cessione del credito e sconto in fattura [frodi delle quali sui media si parla pochissimo a differenza di quelle ben più modeste sul reddito di cittadinanza, N.d.E.].
– L’iniquità è evidente se si pensa che, sebbene le riqualificazioni energetiche di case private generino delle esternalità positive in termini di riduzione dell’inquinamento, il grosso dei benefici economici verrà goduto dai proprietari delle stesse in termini di risparmi nelle bollette nei decenni successivi. Secondo l’autore ha senso che lo Stato finanzi solo l’esternalità positiva, e non già tutto l’intervento.
– Vi è infine la questione degli effetti distributivi (da cui il titolo della segnalazione). Già le vecchie detrazioni avvantaggiavano in misura sproporzionata i più abbienti: oltre il 50% delle detrazioni andava al 15% per cento più ricco dei contribuenti (con il top 1% che addirittura otteneva il 10% delle risorse), ma con il superbonus secondo l’autore è probabile ancora peggio, dato che le prime evidenze mostrano una concentrazione nelle categorie catastali più elevate, e che il costo medio degli interventi sulle unifamiliari supera i 100’000 euro — a parte casi limite come quello di un castello che il proprietario ha ristrutturato spendendo oltre 1 milione di euro del contribuente.


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