Su Linkiesta, un commento di Christian Rocca sulle elezioni statunitensi e questione mediorentale e molto altro.
Secondo Rocca c’è un filo rosso che lega tutti i nemici della società aperta (Hamas, Putin, etc.) a Trump:
Non voglio spingermi fino a pensare che al centro dell’argomentazione proPal contro Kamala ci sia, come ha raccontato ieri il New York Times a proposito di un sindaco arabo-musulmano del Michigan e pro Trump, un’evidente vicinanza ideale tra l’autoritarismo trumpiano, quello dei suoi amichetti imperialisti russi a difesa dei valori tradizionali, e il fondamentalismo islamista espresso da Hamas, a cominciare dall’odio nei confronti della società aperta, della libertà delle donne, dei canoni morali di pudore e onore da imporre alla società limitando l’autonomia privata.
L’imperativo quindi è non farlo vincere. Per questo l’elettore non dovrebbe occuparsi di questioni certo gravi ma di secondaria importanza come Gaza. Sul piatto c’è molto di più delle complessità mediorentali: un voto sbagliato martedì porterebbe alla fine della democrazia, dello stato di diritto e della civiltà non solo negli Stati Uniti, ma in tutto l’Occidente.
Soltanto se resisteranno le colonne portanti della convivenza civile, e le fondamenta della casa comune, poi saremo liberi di dividerci sulle politiche da adottare su questo o quel tema. Prima però c’è da difendere la società aperta. Se non c’è democrazia e se non c’è stato di diritto in America, e di conseguenza in Europa, la nostra civiltà è finita, non solo quella di Gaza.
Rocca conclude stigmatizzando un certo tipo di giornalismo che inavvertitamente sta favorendo il cataclisma:
Dunque si ritorna al messaggio del mio amico e al post su Instagram del giornalista di sinistra: oggi chiamiamo “virtue signaling”, segnalazione di virtù, quello che un tempo chiamavamo farisaismo, ovvero la postura affettata, e spesso artefatta, per ostentare un attivismo militante a favore di valori morali che sui social riscuotono tanti like facili e tanti cuoricini di approvazione, peraltro senza alcun impegno o rischio. Solo che questa volta il costo non è zero, questa volta il costo è la fine della democrazia in America e il trionfo dei valori reazionari e illiberali di Hamas, dei nazi, dei rossobruni di Putin, e dei loro utili idioti occidentali.
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