Su suggerimento di @Elettronica Barone & Boratto.
Antonio Latella e Linda Dalisi rileggono la sceneggiata napoletana trasformandone i personaggi in insetti e parassiti che si muovono in uno spazio claustrofobico, automi privi di identità, vivisezionando le dinamiche familiari tipiche della sceneggiata dando vita a una favola nera, a un incubo dove la speranza è un traguardo irraggiungibile. Resta la volgarità di una lingua degradata (il napoletano), ridotta a gergo, depauperata della sua ricchezza espressiva, espropriata della sua proverbiale musicalità. Un urlo, un guaito, un rantolo che trasforma la tradizione in un presepe di gesso atroce e immutabile. Qui trovate un’intervista al regista Antonio Latella, nel video sopra lo spettacolo in versione integrale.
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