A cura di @MBfacundo.
La moschea, come riporta questo articolo, permette a uomini e donne di pregare insieme e incoraggia la preghiera congiunta tra sciiti e sunniti:
Si può ottenere un cambiamento solo dando l’esempio, aprendo le porte, in uno spazio dove si può porre qualsiasi domanda.
Queste sono le parole di Seyran Ateş, avvocato e attivista dei diritti delle donne, già oggetto di minacce di morte e attentati alla sua vita, che ha co-fondato la moschea Ibn Rushd-Goethe a Berlino e sta studiando per diventare Imam.
Questa impostazione ha scatenato molte controversie, fino ad arrivare a una fatwa da una corte religiosa egiziana contro la definizione “liberale” per qualsiasi moschea.
Un altro aspetto controverso è il divieto di accesso per i tipi di velo più severi: “nessuno verrà ammesso nella moschea con un niqab o un burqa” dichiara la fondatrice, spiegando che questo è dovuto “a ragioni di sicurezza e, inoltre, perché riteniamo che i veli che coprono integralmente il volto non abbiano nulla a che fare con la religione, ma rappresentino piuttosto una dichiarazione politica”.
Immagine da Wikimedia.
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