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Facebook’s role in Brexit — and the threat to democracy [EN+IT]

Facebook’s role in Brexit — and the threat to democracy [EN+IT]

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A cura di @Lowresolution.

La giornalista inglese Carole Cadwalladr, la cronista dell’Observer che ha rivelato lo scandalo di Cambridge Analityca (e che è stata bannata a vita da Facebook per questo), ha spiegato in un TED Talk come i social hanno influito sulla Brexit, partendo dalla storia di un piccolo villaggio del Galles, dove lei é nata, che é stato rinnovato negli anni grazie a centinaia di milioni di Euro di fondi Europei, ma che ha registrato il più alto tasso di voti “leave”. La ragione é che gli elettori sembravano spaventati dall’immigrazione dopo aver visto false notizie su Facebook. Notizie e annunci pubblicitari di cui non c’è più traccia perché nascosti nei sistemi di targeting della piattaforma.

Da un semplice articolo sulla Brexit é partita l’inchiesta che ha portato alla scoperta dello scandalo di Cambridge Analytica. Qui la versione originale in Inglese, qui quella tradotta in Italiano da AGI.

Quando è uscito il mio articolo, questa donna mi ha contattato. Mi ha detto di abitare a Ebbw Vale e mi ha detto di tutto quella roba che aveva visto su Facebook durante la campagna elettorale. Io le ho chiesto, quale roba? E lei mi ha parlato di roba che faceva paura, sull’immigrazione in generale, e in particolare sulla Turchia. Allora ho provato a indagare, ma non ho trovato nulla. Perché su Facebook non ci sono archivi degli annunci pubblicitari o di quello ciascuno di noi ha visto sul proprio “news feed”. Non c’è traccia di nulla, buio assoluto.

Questo referendum avrà un profondo effetto per sempre sulla Gran Bretagna, lo sta già avendo: i produttori di auto giapponesi che vennero in Galles e nel nord est offrendo un lavoro a coloro che lo avevano perduto con la chiusura delle miniere di carbone, se ne sono già andati a causa della Brexit. Ebbene, l’intero referendum si è svolto nel buio più assoluto perché si è svolto su Facebook. E quello che accade su Facebook resta su Facebook. Perché soltanto tu sai cosa c’era sul tuo news feed, e poi sparisce per sempre, ma così è impossibile fare qualunque tipo di ricerca. Così non abbiamo idea di quali annunci ci siano stati, di quale impatto hanno avuto, o di quali dati personali sono stati usati per profilare i destinatari dei messaggi. O anche solo chi li ha pagati, quanti soldi ha investito, e nemmeno di quale nazionalità fossero questi investitori.


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