40 fa anni a Cape Canaveral fu lanciata in grande stile la Fiat Uno, un’auto che ha segnato un’epoca e che è ancora il più grande successo automobilistico italiano. Ne parla il Messaggero motori.
Ecco, dall’archivio ANSA, l’attacco sulla nuova vettura:
La «Uno» è una vettura che offre caratteristiche profondamente innovative – nella categoria attorno al litro di cilindrata – nel rapporto tra dimensioni e abitabilità. La linea estetica a due volumi dell’ultima nata fiat, si caratterizza in un «design» originale (c’ è anche la mano dello stilista Giugiaro), sviluppato in altezza, in modo da ottenere una maggiore spaziosità e quindi una più confortevole abitabilità interna (il volume dell’ abitacolo in rapporto alle dimensioni esterna è senza confronti nella sua categoria). Il profilo della vettura (cofano marcatamente discendente, parabrezza curvo molto inclinato) assicura un coefficiente aerondinamico (cx pari a 0,34) tra i migliori in assoluto: cosa che, tra l’ altro, ha una parte molto importante nel basso consumo della vettura. La gamma «Uno» prevede sette versioni fondamentali, con tre motorizzazioni (900, 1100, 1300), due tipi di carrozzeria (a tre e cinque porte) e due livelli di allestimento (normale e super); la motorizzazione con 900 cc include una versione «energy saving», cioè a grande risparmio di carburante: mediante un ulteriore affinamento aerodinamico ed una serie di accorgimenti tecnici si ha un’ auto che, a 90 all’ ora, percorre più di 23 chilometri con un litro.
Mauro Copppini su Formula Passion racconta il lancio a Cape Canaveral.
Nel 1980 , 40 anni fa, comincia l’avventura spaziale dello space shuttle. Si passa dalla tecnologia dello “uomo sparato dal cannone” che ha contraddistinto fino ad allora i lanci spaziali con le missioni Gemini e Apollo, ad un vera e propria macchina volante affidata alla abilità ed alla discrezionalità del pilota a bordo. Una trasformazione che riqualifica l’astronauta promuovendolo da impotente passeggero a responsabile pilota, esempio di una rivoluzione tecnologica che non si sovrappone, escludendolo, all’uomo ma opera per esaltarne qualità e dignità.
Anche la campagna di comunicazione fu degna di nota (con anche un contributo di Forattini).
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