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Daniel Zamora, giovane studioso belga, ha pubblicato il libro «Critiquer Foucault. Les années 1980 et la tentation néolibérale» (Aden Editions, 2014), originando un ricco dibattito sulla figura di Michel Foucault. Nel dicembre scorso Zamora ha rilasciato un’intervista, qui tradotta da Lavoro culturale.

Il Foucault di Zamora è molto diverso da quello che viene “descritto” comunemente, soprattutto il Foucault dell’ultimo periodo. Sembra infatti che il filosofo francese fosse propenso ad un’opzione neoliberista, un ritratto che permette di comprendere meglio i cambiamenti culturali avvenuti all’interno della sinistra radicale post-68.

Foucault era molto attratto dal liberismo economico. In effetti, vi vedeva la possibilità di una forma di governamentalità molto meno normativa e autoritaria rispetto alla sinistra socialista e comunista che egli trovava completamente superata.[…] Anche Colin Gordon, uno dei principali traduttori e commentatori di Foucault nel mondo anglosassone, non esita a dichiarare di vedere in lui una sorta di precursore della terza via di Blair, che inseriva nel corpus social-democratico alcuni elementi della strategia neoliberista.

 

Immagine CC BY-SA 2.0 di Hans Weingartz da Wikimedia Commons