Un articolo di Euractiv segnala che il governo tedesco valuterà se il trattamento delle domande di asilo possa essere esternalizzato a paesi terzi, analogamente a quanto proposto da UK e Italia, secondo una serie di misure progettate per frenare l’immigrazione irregolare concordate martedì dopo un’intensa attività di lobbying da parte dei legislatori dell’opposizione e del FDP, il partner minore della coalizione di Scholz.
“We have agreed on a review, which I support, because there is no idea that we should not carefully consider and make a decision on,” Scholz told reporters in Berlin, calling the summit’s outcome “a historical moment”.
Il governo si è inoltre impegnato a vietare ai richiedenti asilo di ricevere regolari benefici sociali per tre anni dopo il loro arrivo e ha accettato di rendere i finanziamenti per l’alloggio dei migranti irregolari più rispondenti alle esigenze degli stati regionali. Ha inoltre affermato il proprio impegno a favore di controlli più rigorosi alle frontiere esterne e interne dell’UE.
La prospettiva di un’attuazione sarebbe “del tutto irrealistica” in quanto violerebbe il diritto internazionale, ha detto a Euractiv il portavoce dei Verdi sull’immigrazione, Julian Pahlke.
The FDP, which supports screening applications abroad, had previously raised the prospect that the policy could be implemented within the boundaries of international human rights law. However, Pahlke argued that the policy required asylum applicants to be returned to countries in which they might be subjected to poor conditions, which he claims would pose a breach of human rights requirements.
While the outcome of a judicial review remains uncertain, legal challenges would be likely.
“Instead of finding actual solutions, the debates centre on legally and practically unrealistic paths, that radicalise the tone and produce sham solutions,” Pahlke concluded.
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