Il governo Meloni si appresta, come promesso in campagna elettorale, a mandare definitivamente in soffitta il Reddito di Cittadinanza. A sostituirlo arriveranno tre misure:

1. GIL, ovvero Garanzia di Inclusione Lavorativa, per gli inoccupabili  ( chi sono? gli appartenenti a nuclei familiari con minori, i disabili e gli over 60);
2. GAL, ovvero Garanzia di Attivazione Lavorativa: un assegno fortemente limitato per generosità e criteri di accesso destinato agli occupabili;
3. PAL, ovvero Prestazione di Accompagnamento al Lavoro, destinata a fare da ponte per gli “esodati” del Reddito di cittadinanza da agosto 2022 in poi.

In due post del suo blog l’analista economico Mario Seminario fa luce sulle difficoltà operative di questa transizione e sulla difficoltà nella definizione degli occupabili, arrivando a sostenere che il vero scopo dell’operazione sia semplicemente di fare cassa, e tratteggiando una previsione piuttosto fosca: ovvero un drastico aumento del livello di povertà nel Paese.