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Giovani all’estero, perché i migranti economici siamo diventati noi

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Su suggerimento di @Yoghi.

Un articolo del Sole 24 Ore parla delle prospettive occupazionali dei giovani italiani, sempre più spesso portati a emigrare nonostante la riluttanza a lasciare la propria terra d’origine:

I nostri giovani figurano tra i meno propensi a trapiantarsi lontano da casa per ragioni professionali, visto che la quota di chi ha spostato la propria residenza arriva a malapena al 2 per cento. Il tutto dopo anni di analisi sulla «fuga dei talenti» e la percezione, fondata, di un mercato del lavoro incapace di offrire alle nuove generazioni sbocchi diversi rispetto a contratti precari, stipendi sotto la media e prospettive di crescita interna. Che cosa è successo? Ha ragione Eurostat o l’ampia letteratura che racconta un fenomeno opposto? In realtà entrambi, anche se la prima verità non esclude la seconda.

Immagine da Pixabay.


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