A cura di NedCuttle21(Ulm)
Un articolo di Carlo Terzano, pubblicato su Lettera 43, ripercorre la carriera giornalistica di Giuseppe Fava, intellettuale siciliano ucciso a Catania in un agguato mafioso la sera del 5 gennaio 1984.
[…] «Io ho un concetto etico di giornalismo. Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, sollecita la costante attuazione della giustizia, impone ai politici il buon governo. Se un giornale non è capace di questo si fa carico di vite umane. Un giornalista incapace, per vigliaccheria o per calcolo, della verità si porta sulla coscienza tutti i dolori che avrebbe potuto evitare, le sofferenze, le sopraffazioni, le corruzioni, le violenze, che non è stato capace di combattere»: è quanto scrive lo stesso Fava nel 1981, in un editoriale del Giornale del Sud. Un ideale che lo porterà a scontrarsi con la mafia.
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