Su suggerimento di @matyt.

 

Il politically correct statunitense, nei suoi più estremi parossistici, è stato descritto da un giornalista di Reuters nel 1994. Un modo di pensare che sta prendendo sempre più piede negli Stati Uniti e che, in questo articolo, si descrive per avvisare gli europei: non fate in modo che la “correttezza politica” diventi avversione verso i grandi narratori e i grandi romanzi, proprio perché descrivono delle vite e delle esperienze “scorrette”.

One particularly silly American college gave an example of how professors might warn readers that Nigerian writer Chinua Achebe’s celebrated postcolonial novel “Things Fall Apart” could send them into spirals of despair, explaining that “it may trigger readers who have experienced racism, colonialism, religious persecution, violence, suicide, and more.”

 

Immagine CC BY 2.0 di emdot da flickr