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Gli antichi acquedotti sotterranei nel deserto dell’Iran

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A cura di @conchita.

Un video del National Geographic illustra queste meraviglie, patrimonio dell’Unesco, vecchie di 3000 anni.

“Costruiti a partire dall’Età del ferro, i qanat hanno permesso all’agricoltura di arrivare anche nei luoghi più aridi. Sono patrimonio Unesco, ma ci sono ormai sempre meno persone capaci di garantirne la manutenzione
Dall’alto sembra che siano state scavate una serie di buche ordinate sulla secca superficie del deserto. Ma una trentina di metri sotto questi curiosi pozzi, uno stretto tunnel trasporta acqua da un lontano acquifero a villaggi e fattorie che altrimenti non esisterebbero.
Sono acquedotti sotterranei, chiamati qanat, una meraviglia dell’ingegneria vecchia di 3000 anni, e vengono tuttoggi utilizzati in Iran. All’inizio dell’Età del ferro, quando i cercatori d’acqua individuavano un fonte in quota, solitamente alla testa di una ex valle fluviale o anche in un lago, iniziavano a scavare tunnel discendenti dalla fonte d’acqua fin dove serviva.
Le buche ancora visibili dall’alto sono prese d’aria create per far uscire la polvere e garantire ossigeno ai lavoratori impegnati nello scavo dei qanat, lunghi a volte oltre 60 chilometri. Queste gallerie sbucano infine in superficie dove formano delle oasi.”

 

Immagine da Wikimedia Commons.


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