Un articolo di Gioacchino Orlando, pubblicato su Il Tascabile, rievoca il tragico massacro di Srebrenica del 1995, avvenuto durante la guerra nei Balcani negli anni ‘90, e riflette su come questo evento continui a segnare la memoria collettiva e il presente di una nazione.
La regressione politica dei nazionalismi parla una lingua di sangue e le ferite finiscono per trasmettersi come una malattia ereditaria.
Analizzando le radici storiche e politiche che portarono al genocidio, con particolare attenzione al ruolo dell’ONU e dell’Europa, e raccontando il dolore delle vittime e il difficoltoso processo di giustizia successivo, l’autore si interroga su come il ricordo di questo evento e le ancora presenti divisioni etnico-religiose della regione evolvano in questa fase storica di recrudescenza dei nazionalismi.
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