Catherine Shoard scrive per il Guardian un articolo di presentazione ai Golden Globes 2024, che quest’anno vedono in lizza rispettivamente con nove nomination Barbie e con otto Oppenheimer di Christopher Nolan.
Barbie, il fenomeno cinematografico e il film di maggior incasso del 2023, ha dominato le nomination all’81° edizione dei Golden Globes. La satira dai colori pastello di Greta Gerwig è in lizza per nove premi, tra cui miglior film (commedia o musical), sceneggiatura, regia, attrice protagonista per Margot Robbie, attore non protagonista per Ryan Gosling, oltre a tre voci separate nella categoria canzone originale. Barbie è la prima nomination di Greta Gerwig per la regia, dopo averla mancata con Lady Bird e Piccole donne, e il bottino rende Barbie il secondo film più nominato di sempre ai Globes, a pari merito con Cabaret del 1972 e secondo solo a Nashville, che ne aveva ottenute 11.
Barbie è anche candidato al nuovo premio assegnato ai film di particolare successo, insieme a Oppenheimer, Guardiani della Galassia, Spiderman e Mission: Impossible.
L’epico biopic di Christopher Nolan sullo scienziato atomico Robert Oppenheimer ha invece otto nomination, tra cui quelle per l’attore protagonista Cillian Murphy, Emily Blunt come attrice non protagonista e Robert Downey Jr come attore non protagonista.
Con sette nomination troviamo Poor Things, di Yorgos Lanthimos e Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese.
Qui troviamo l’elenco di tutte le nomination che sono state annunciate, mentre la cerimonia di premiazione si terrà il 7 gennaio, quattro giorni prima dell’inizio delle votazioni per gli Oscar.
Eppure l’impatto dei Golden Globes sugli Oscara è controverso: l’anno scorso i Globes sono stati dominati da The Fabelmans e The Banshees of Inisherin, entrambi completamente snobbati agli Academy Awards.
Quest’anno la cerimonia sarà trasmessa per la prima volta dalla rete statunitense CBS e segue una completa ristrutturazione della gestione e delle votazioni dei Golden Globes.
È anche la prima edizione dei Golden Globes dopo una sostanziale riorganizzazione dietro le quinte avvenuta la scorsa estate, che ha visto lo scioglimento dellaHollywood Foreign Press Association, che in precedenza votava e gestiva i Globes. L’HFPA è stata fondata nel 1944 ed è stata a lungo al centro di polemiche che ne hanno minato la credibilità. Oltre agli scandali di violenza sessuale, ai boicottaggi da parte dei pubblicisti e alle accuse di numerose mancanze etiche che coinvolgono possibili tangenti, l’HFPA è stata oggetto di particolari critiche quando nel 2021 è stato rivelato che nessuno dei suoi 91 membri votanti era nero. L’HFPA è stata sciolta e le attività dei Globes – precedentemente un ente di beneficenza – sono diventate una società a scopo di lucro, dopo essere state vendute alla Dick Clark Productions. È stato arruolato un nuovo gruppo dirigenziale, dopo una ristrutturazione che dovrebbe garantire una maggiore responsabilità. Il numero dei membri è salito a 300 da 75 paesi, con molti dei nuovi ingressi provenienti da minoranze.
Sulle pagine di The Hollywood Reporter Mickey O’Connel ci svela 7 cose da sapere su questi Golden Globes 2024, in attesa di conoscere i vincitori.
A dire la verità, i Golden Globes sono sempre stati strani. Prima che un’inchiesta del Los Angeles Times sulla sua assemblea elettorale “molto bianca, molto piccola e (presumibilmente) moralmente discutibile” ne facesse perdere il favore, i Golden Globe Awards e la Hollywood Foreign Press Association (Hfpa) hanno ospitato gli stravaganti premi, noti soprattutto per le loro feste, considerate intime e incredibilmente ben organizzate. La collocazione nel calendario a poche settimane di distanza dagli Oscar li ha sempre resi rilevanti semplicemente per l’attenzione ricevuta ogni anno. Una nomination ai Golden Globes significava e significa tuttora almeno un po’ di slancio (e molte speranze) per gli Academy, grazie alla sua vicinanza alle altre finestre di voto, anche se la “sacralità” e la rilevanza del premio in sé non è mai stata tenuta nella massima considerazione.
Negli ultimi nove mesi, lo show ha subito un cambiamento senza precedenti. Il gruppo di giornalisti internazionali che votano per i Golden Globes si è arricchito di circa 300 persone. L’Hfpa, in crisi, non supervisiona più la cerimonia, poiché lo show è ora di proprietà dei produttori Dick Clark Productions, che appartengono a Penske Media Eldridge (la joint venture tra Penske Media Corporation e Eldridge che possiede anche The Hollywood Reporter).
Il 7 gennaio lo show non andrà più in onda sulla Nbc, sua sede storica, ma sulla Cbs e i Golden Globes, così come erano conosciuti, sono perciò da dichiararsi morti. È quindi naturale chiedersi in che modo questa nuova edizione si discosti dai gusti degli elettori del passato. Proviamo a vederlo in sette lezioni da tenere bene a mente.
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