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Gottfried Mind, il Raffaello dei gatti

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The Public Domain Review propone un saggio di Kirsten Tambling dedicato a Gottfried Mind, noto con il soprannome  “Il Raffaello dei Gatti” che la pittrice francese Élisabeth Vigée Le Brun coniò per lui, un artista svizzero del XVIII secolo con un talento nel disegnare gatti.
Nonostante fosse considerato un “cretino” e un “imbecille” durante la sua vita, Mind si era guadagnato una certa fama europea per i suoi disegni e acquerelli di gatti. Mind aveva vissuto una vita modesta, lavorando principalmente per la vedova del suo maestro, l’artista Sigmund Freudenberger. Dopo la morte di Freudenberger, Mind iniziò a concentrarsi sui suoi progetti, che includevano disegni e acquerelli di animali, in particolare gatti.

Era l’agosto del 1801 e la signora Freudenberger era rimasta vedova da poco. In gioventù, suo marito, l’artista Sigmund Freudenberger, aveva lavorato a Parigi, producendo disegni e illustrazioni di libri in stile rococò in voga tra la metà e la fine del XVIII secolo. Da quando è tornato nella sua città natale di Berna, in Svizzera, nel 1773, la produzione principale di Freudenberger sono state scene di vita contadina svizzera e costumi nazionali.

Mind era noto per la sua attenzione ai dettagli e per la sua capacità di catturare il comportamento naturale dei gatti. Le sue opere includevano disegni di gatti che giocano, cacciano e si puliscono, spesso realizzate con un gatto preferito seduto vicino a lui mentre lavorava.

A differenza di altri “artisti dei gatti”, come il pittore commerciale ottocentesco Louis Wain (la cui esperienza di schizofrenia lo ha visto spesso raggruppato accanto a Mind come un “artista outsider”), Mind non immagina i suoi soggetti felini impegnati in attività umane. Solo raramente li colloca in un qualsiasi tipo di contesto narrativo, come nel caso di un disegno a penna e inchiostro pubblicato in seguito con il titolo La querri aux Rats, che mostra un gruppo di gatti che inseguono i roditori in una stanza tipicamente svizzera rivestita di legno, completa di orologio a cucù. Invece, e quasi senza eccezioni, i gatti di Mind sono raffigurati con grande attenzione alla muscolatura, alla sua interazione con le ossa e il pelo, nonché ai comportamenti apparentemente caratteristici dei gatti del 1800 come oggi: oziare, saltare, inarcare la schiena e pulire le parti posteriori con una zampa sollevata.


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