Nel 2049, quel che resta dell’umanità dopo un grande cataclisma geologico, poche migliaia di persone, vive in una sorta di stazione spaziale costruita assemblando i resti di ex “agglomerati industriali militari e astronomici”.
La Terra è ridotta a una “zolla moribonda” da cui gli esseri umani prelevano e drenano risorse “per mezzo di invisibili cordoni ombelicali tecnologici” e continuano a estrarre quel che resta del pianeta, “prosciugando il suo corpo malato”. Al superamento del cinquantesimo anno di età, le persone sulla stazione vengono uccise, e dai loro corpi viene estratta acqua utile al sostentamento di chi resta.
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